SMART-WORKING
Le nuove tecnologie non solo hanno rivoluzionato e stravolto il nostro modo di vivere ma anche quello di lavorare.
Lo scenario che dipinge IDC in vista della Future of Work conference mostra come molto presto, per l’esattezza nel 2020, i Millenial diventeranno la quota maggiore della forza lavoro mondiale ed entro il 2021, il 60% delle più grandi aziende cambierà il modo di lavorare dei propri dipendenti adottando il “Future Workspace”.
Si tratta di un nuovo concetto di spazio di lavoro fisico-virtuale, intelligente e flessibile, destinato a migliorare la produttività e l’esperienza dei dipendenti. A trasformarsi saranno sia lo spazio di lavoro, che la forza lavoro, che il modo di lavorare.
Il workspace cambierà grazie all’assistenza di AI e forme innovative di collaborazione tra utenti; di conseguenza anche le risorse umane, verrà influenzato il modo di fare selezione e di valutare la performance dei propri dipendenti. Si parla di KBI (Key Behavioral Indicators), indici che entro il 2022 andranno a sostituire i tradizionali KPI nel 35% delle aziende, misurando quelle che nel passato venivano definite pure soft skill, prive dell’importanza che ora hanno assunto.
Nella conferenza che si terrà a febbraio a Milano, verranno analizzate le tecnologie per il nuovo modo di lavorare e si cercherà di capire come prepararsi ad affrontare un futuro sempre più automatizzato.